La soglia umana dell’orrore si eleva per necessità: è così che il medico si abitua al sangue, il soldato alla morte, il commercialista ai fallimenti, l’avvocato alla menzogna.
Ma la soglia umana della decenza, quella no. Quella dipende dai modelli, dagli esempi, dai leader.
Siamo preda di omuncoli prostituiti e privi di coraggio che si accompagnano a donne dalle grandi labbra e dalla poca virtù. L’Italia dei miti, degli attoniti disgustati e dei colti impotenti sembra attendere, inerte, chiusa in un bunker con la tv a manetta, la fine della devastazione.
Meglio smettere di ascoltare e tornare a leggere, riprendersi le parole terse degli onesti, appoggiare gli occhi sulle verità della storia raccontata dai vecchi, attendere senza cedere alla violenza che questa follia fatta di immonde scorciatoie si calmi.
E a te, donna mediatica che venderesti la mamma, voglio rivelare che il gossip è pigrizia, la corruzione non è segno di astuzia, il denaro arricchisce ma non eleva e la figa non è soggetta a partecipazione statale.