“Fai nero tu? Eh, magari potessi”.
La spiegazione è tutta qui. Per gli italiani pagare le tasse è un contegno da sfigati, proprio come occupare la corsia più libera a destra in autostrada, passare le ferie con la suocera o guardare la tv a capodanno.
La reprimenda morale non manca e ce la propinano i forzati del fisco, quelli tassati alla fonte, spesso mossi solo da invidia verso gli evasori. Si elude sulla parcella, sulla manutenzione della caldaia, sulle ripetizioni o sull’alloggio romano frequentato per pochi giorni. E’ un fatto culturale, come correre in macchina fottendo l’autovelox o saltare la fila dei musei all’estero.
Eppure l’etica esiste nel popolo italico. Prendete una partita di calcio: lo spettatore può avere appena parcheggiato il SUV nel posto disabili fuori dallo stadio, magari dopo aver investito un reduce di guerra zoppo, di colore, all’uscita dalla sinagoga, ma a quel primate non fate vedere un gol di mano o l’ingiustizia di un rigore negato. Le regole sono sacrosante nel calcio. O in carcere, vedete che fine fanno quelli al gabbio per reati odiosi alla comunità dei reclusi.
La realtà è che siamo un popolo culturalmente immaturo, pigro e refrattario alle regole civiche, come se avessimo ancora nel dna l’urgenza di incularci i Borboni. Sorge l’esigenza di un’educazione civica efficace: regole chiare, spaventose e inflessibili, che rendano estenuante ogni tentativo di elusione. Per capirci: l’introduzione del tutor, strumento inflessibile che calcola la velocità media e quindi ineludibile, ha falcidiato tasche e punti degli automobilisti indisciplinati, ma ha dimezzato i morti sulle autostrade. Quel sistema funziona perché è fortemente repressivo.
Finiamola però con i finti moralismi e la gara tra chi evade per necessità e chi per diletto, proviamo ad ammettere che la festa è finita davvero, diamoci e accettiamo nuove regole, magari serie e non destinate a punire solo corridori finto monegaschi o tenori defunti.
arcureo ha detto:
Ti lovvo, quando ti inalberi!
splendidiquarantenni ha detto:
e io coi finti moralisti sputo eh
Cle ha detto:
Ben detto!
A proposto di evasione. Proprio stamattina leggevo con esultanza della decisione della Cassazione di tassare i proventi da meretricio di una ballerina del night club.
OOOOOOOOh!
Cle ha detto:
PS: bello il nuovo layout!
Gabriele Di Lorenzo (@tweelog) ha detto:
mh… ma il tutor non era quello praticamente sempre spento?
splendidiquarantenni ha detto:
il segreto è la paura che sia acceso
fcoraz ha detto:
Io, democraticamente e garbamente, continuo ad auspicare il piazzale Loreto degli evasori fiscali.
Oscaruzzo ha detto:
In Germania, a Berlino per la precisione, non ci sono tornelli all’ingresso della metropolitana. Si entra senza controlli, e nessuno sgarra. Pero` (pero`!!) sui vagoni ci sono cartelli dove ti spiegano che se vieni trovato senza biglietto verrai arrestato (e che sei un turista, non allarmarti, qui si usa cosi`). Come dire: secondo me tutto il mondo e` paese. Basta vedere come si comportano i tedeschi in Italia (specialmente nei campeggi). A casa loro rigano dritto perche` sanno che verrebbero mazziati, non perche` siano civili. Detto questo, quindi, concordo: ci vogliono regole chiare (come in ogni paese civile) altrimenti e` l’anarchia (come sarebbe ovunque).
RUDI ha detto:
Molto convincente.
Non esistessero i semafori rossi, nessun italiano darebbe la precedenza.
E per un tifoso del Milan, Inzaghi non è mai in fuorigioco.