Milano viale Certosa alle 6 del pomeriggio fa venir voglia di vivere in Molise.
Il segreto per rimanere sposati tanti anni è somministrare alla propria moglie un concerto del suo gruppo preferito almeno ogni quattro anni. La frequenza non la decidi tu, ma il gruppo.
Il cambio automatico è stato ideato tra Milano Nord e San Siro.
Chi sta sempre in corsia di sorpasso ha un ego ipertrofico o semplicemente la testa di cazzo.
I navigatori dovrebbero raccontarti delle barzellette quando sei in coda. Mica è difficile programmarli no?
Non ce l’hanno un singolo che tira come Elevation o Vertigo. L’inizio è tutto. A Torino il Delle Alpi vibrava che metteva quasi paura. Era luglio 2001 e ancora la paura vera non c’era. Sarebbe arrivata in settembre, quella.
Il clima automatico è un optional che uno debole di nervi dovrebbe imporsi. Quello manuale è una chiavica. E accendi e spegni e alza e abbassa. Così ti vien caldo.
Dis is not e rebel song. Dis song is sandèi bladi sandèi Tarara ta ta tara ta tara ta. Ma come cazzo parlano gli irlandesi.
Ecco, se mi viene la serata emozionale da minzione reiterata proprio mi rovino il concerto. E dove vado a farla col casino che c’è.
In moto bisogna venire ai concerti. In moto. Che la parcheggi vicino al baracchino della porchetta.
Chissà quanti anni avrò al prossimo concerto. Magari guida Riccardo. Con la macchina della mamma, però.
Ma me li ricorderò domani ‘sti pensieri? E sai che perdita…
La freccia coglioneeeeeeeee
Elle ha detto:
Leggere qui e poi di là, o di là e poi qui, ti assicuro che è una vera e propria esperienza sociologica.
Da farci un libro, o la tesi di laurea, ma ormai sono ampiamente fuori corso 🙂
Il traffico e lo sbattimento del parcheggio qui, condito da un profondo pensiero esistenziale in chiusura.
Di là praticamente il contrario: l’insostenibile leggerezza emozionale dei diciassette anni pure se ne hai quelli che hai e la riflessione finale sul crescere, rapportata a quella pratica diffusa soprattutto a certi concerti.
Fantastici! anche gli U2, of course 🙂
chiaratiz ha detto:
che bella, la versione apocrifa! E lasciamoci al grido di “Bonazzo forever!”
myheart ha detto:
insomma,
quando il gatto è via, i topi ballano
myheart ha detto:
e a “One” si abbracciano
chiaratiz ha detto:
adesso lo so che mi predete per una mezza eretica, ma a me one neanche piace
scrittoingrassetto ha detto:
One non ti piace…
Almeno Far Away so close, almeno quella…
chiaratiz ha detto:
non è che non mi piace proprio, è che me l’han fatta andare fuori dalle orecchie. Però la canto lo stesso
splendidiquarantenni ha detto:
@ Elle: l’idea del libro mi piace. In onore agli apocrifi potrei chiamarlo “lettere agli zebedei”.
@ myheart: tra cene, feste e concerti c’è da rovinarsi qua.
@ chiara e scritto: one è semplice ma arriva. Poi de gustibus non sputacchiandum, ovviamente.
sid ha detto:
io al MOLISE ero già piegata in due.
poi il resto del post mi ha annoiata 🙂
sid ha detto:
e poi tutti in coro MO-JI-TO! MO-JI-TO! MO-JI-TO!
(devo cambiare il nome al mio blog)
sid ha detto:
e poi io i QUOQUE TU non li conosco. cioè toglimi uan men cam in de neim ov lov o sandei bladi sandei poi non sono ferratissima. a me piaceva anche unos dues tres quatros che l’han girata al ciarls de gol a parigi città che, così per dire, io amo e che tra un po’ ci vado. per dire. ed allora se si può parlare d’altro che dei titoli mi fate un piacere. altro da dire non mi viene in mente per il momento. tranne: MO-JI-TO! MO-JI-TO! MO-JI-TO!
sid ha detto:
anche chi sta sempre in corsia di sorpasso del ego ipertrofico e della testa di cazzo non era male in effetti…
sid ha detto:
e poi la devi smettere di lamentarti del clima che fai la figura del vecchio dentro. scrivi un post con le K che ti ritiri su l’immagine vah!
sid ha detto:
MO-JI-TO! MO-JI-TO! MO-JI-TO!
splendidiquarantenni ha detto:
Sid, quando torni in istituto, non trattare male i ragazzi col
camice bianco, Ke sono amici eh?
Laura ha detto:
Splendidi questi “pensieri tangenziali” 😀 E Elle ha fatto una lettura azzeccatissima dei vostri posts gemelli, come solo lei sa fare 🙂
splendidiquarantenni ha detto:
Laura: posts è bellissimo. Non so neanche come si legga
Laura ha detto:
Ah… l’ho scritto tipo al plurale! 😀
AB ha detto:
Di solito sto in corsia di sorpasso, ma ieri ho preso la metro.
Hanno tanti bei singoli per aprire un concerto, ma non nell’ultimo album. Lo stadio era pieno comunque e One vicino alla persona che ami è da pelle d’oca.
La minzione reiterata magari è solo dovuta alla birra.
Comunque a me gli U2 piacciono ed è stata LEI a farmi un favore.
La loro frequenza è quadriennale, un po’ come le pandemie, anzi proprio negli stessi anni.
chiaratiz ha detto:
@AB: credo volesse dire quello: non nell’ultimo album 😦
lindalov ha detto:
chi è in corsia di sorpasso ha la macchina più potente, non c’è niente da fare.
Togliti di mezzo su, con quella specie di carretta posacenerata che ti ritrovi.:-)
Elle ha detto:
@Laura: tu sei una fan (con la esse o senza, mò mi viene il dubbio) affezionata e ti ringrazio commossa, davvero, ma sappi che io non faccio concerti, nemmeno quadriennali, sorry.
Al massimo qualche breve tournée, roba da sagra… 😀
@Sid: sì anche tu devi decisamente fare qualche modifica al titolo e sottotitolo del tuo blog a questo punto… 😉
@SQ: lettere agli zebedei, sì, ma anonime, sennò ci arrestano. Anzi, mi meraviglio come ancora non sia arrivata la polizia postale. Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa sento già la sirena…adieu!
splendidiquarantenni ha detto:
@ AB: l’ultimo album non ha singoli che lasciano il segno. Aspettiamo il prossimo.
@ Linda: ti verrebbero gli occhi lucidi a vedere la mia carretta, credimi.
@ Elle: si sappia che nel mio blog non c’è bisogno di mettere la s al plurale quando ci si esprime britannici in contesto italico.
b ha detto:
A Cadorna é salito un ragazzo che ha pensato di aver sbagliato film: folla di quarantenni tutti sudati e con i sorrisi da One ancora spiaccicati addosso. Oggi ho nostalgia di come eravamo, ieri l’altro… e anche ieri, uit or uizaut iu
scrittoingrassetto ha detto:
@SQ:in realtà il disco lascia il segno, me ne sono accorto quando mi è volato in testa il cd dallo scaffale
sancla ha detto:
Visti e sentiti a Reggio Emilia un trilione di anni fa, l’inizio è tutto davvero.