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Ripensavo in questi giorni pieni d’acqua indesiderata alla metamorfosi dell’immagine veneta nell’italico sentire. Il cinema neorealista ci dipinge dapprima contadini incolti e alluvionati del Polesine e poi terroni del nord nelle fabbriche del Piemonte. La commedia trash degli anni 70 ci racconta le venete come servette stolte e un po’ troie (ma per esigenze di copione boccacesco non per indole), mentre Albertone con un commovente quanto improbabile dialetto veneziano dipinge il gondoliere serenissimo, provolone almeno quanto un bagnino riminese.
Poi tutto muta, negli anni 90 il Veneto chierichetto e scudocrociato si ritrova orfano della balena bianca e s’invaghisce del cavaliere, scoprendosi portatore di un modello economico che vince, guadagna, compra, esibisce, ostenta. L’antica simpatia per il bifolco emigrante recede di fronte all’astio invidioso per l’arricchito. E’ ricchezza fiera, tutta guadagnata sul campo senza malavita o cassa del Mezzogiorno, e poi comunque il nero lo fanno tutti.
E adesso? La satira, cinica e generalista per definizione, così sberleffa gli alluvionati (spinoza.it: Il Veneto finisce sott’acqua. Confermando la vocazione al sommerso. (Ma guardiamo il lato buffo: un sacco di leghisti sui gommoni) Il Veneto ha risposto all’emergenza usando le procedure standard: squadre di cittadini girano per le strade gridando alle acque di tornarsene a casa loro. Insomma, adesso siamo leghisti, intolleranti, razzisti ed evasori.
L’invidia finalmente ha trovato una legittimazione politica e i trionfi della Lega ne sono la conferma. Il veneto è diventato razzista? Non proprio. Qui non si discrimina il diverso, anzi qui il bengalese in conceria è osannato e l’est ha molto successo, sia biondo ed avvinghiato ad un palo sia che ti costruisca la villetta in collina. Qualunque sia l’etnia, la voglia di lavorare integrerà chiunque qui. Ciò che il veneto non tollera è il parassita, che delinque, ruba, ti rovina l’ordine.
La Lega incarna l’egoismo di ogni nordico, i cattivi pensieri verso le Audi degli zingari, la rabbia per il denaro buttato. La Lega è uno scoppio irrazionale d’ira, una reazione sconsiderata per un ordine agognato che non ti viene garantito. Ma prima o poi tornerà la ragione perché qui il vero social network rimane la parrocchia e i valori del Veneto non coincidono con l’egoismo facile, brutale, rozzo, ignorante del cieco particolarismo pseudobavarese, ma con la pazienza contadina e la solidarietà immanente di un popolo che rimarrà per sempre democristiano, nel senso più nobile del termine.
Se la Lega abbraccerà tali sentimenti governerà a lungo, altrimenti sarà stato tanto Rumor per nulla.
arcureo ha detto:
Su “tanto Rumor per nulla” scatta la ola.
La faccio da solo ma è il pensiero che conta.
Mistro ha detto:
Il bello del leggerti è che riesci sempre a stupirmi e a mettere in evidenza verità conosciute ma dimenticate.
Quando ti leggo mi dico sempre “vorrei averlo scritto io, perchè non ci ho pensato?”
domi ha detto:
Mi è piaciuto e condivido al 100% …
Pimpirulin ha detto:
MI aggiungo alla ola di arcureo.
Elenucci ha detto:
like
gianni ha detto:
Anche io su “Rumor” ho esultato
mgg64 ha detto:
” qui il vero social network rimane la parrocchia”…e questo scusa non è un problema anziché la soluzione?
Laura ha detto:
(Grazie… perché dopo tante parole inutili, rimbalzate qua e là, le tue aiutano a leggere la realtà, osservandola “da dentro”, con onestà e profondità. Grazie.)
diana ha detto:
Da Monzese di nascita trapiantata a Salerno e con un profondo, sincero amore per la Penisola tutta, aggiungo che non si vede l’ora che il rigurgito egoistico e iroso della Lega e di chi la segue lasci nuovo spazio alle nobili vocazioni di un popolo che tutti rappresentano, neanche a dirlo, con un cliché.
Quel che mi colpisce, in questo intervento lucido e benissimo scritto come sempre, è la assoluta pacatezza delle Tue riflessioni circa la Lega.
Devo dedurne un altro cliché superficiale -e cioè: i Veneti non temono gli eccessi leghisti, anzi li accettano come una variabile che ha pure chances di migliorarsi- ?
splendidiquarantenni ha detto:
Ale, Mistro, Gianni, Domi, Pimpirulin, Elenucci, Laura grazie, ma alcuni di voi, per caso, sono veneti?
@mgg64: la parrocchia non è un problema e sicuramente non è la soluzione. E’ un dato di fatto e preferisco che i bambini frequentino quella piuttosto che i raduni del carroccio.
@ diana, grazie. No, gli eccessi no, ma come forza popolare ben radicata può raggiungere risultati plebiscitari riempiendo anche i disatrosi vuoti lasciati qui (e altrove) dalla sinistra.
Cienfuegos ha detto:
Purtroppo sono di corsa ma tonerò. Comunque ti si legge la carta d’identità (che è come la mia e non sono nemmeno splendido): le parrocchie sono deserte, i patronati hanno chiuso. Quel mondo è invecchiato incattivito. Non contarci più. Davvero. E la Lega non è uno scoppio d’ira. Uno scoppio d’ira è uno scoppio, fa rumore, acnhe danni, anche un eco o un rimbombo: ma finisce presto. Forte e breve. Questa è un’onda. Che si ingrosserà anche dell’alluvione. Ne riparliamo (ovviamente se e quando vuoi)con più calma
splendidiquarantenni ha detto:
Cienfuegos: le parrocchie da noi, quelle gestite da parroci illuminati, sono ancora aggreganti, anche se i ragazzi sono più di Wii e PS che da pallone ai salesiani. Sulla tenuta della Lega dipenderà dall’intelligenza del partito e dagli spazi vuoti lasciati proprio da chi la lega non la vuole, ma non riesce che a parlarsi addosso.
mgg64 ha detto:
in effetti, mi scuso, mi sono espressa male. Non intendevo dire che la parrocchia in sé fosse il problema ma in quanto luogo di aggregazione oramai quasi del tutto deserto.Almeno dalle mie parti. (provincia di Roma)Leggo la risposta che dai a cienfuegos e, credimi, mi fa piacere. Sopratutto perché non mandi i tuoi figli e te stesso ai raduni della Lega. La cosa preoccupante, ma vera che dici è che la Lega ha preso il posto che qualcuno aveva lasciato vuoto…
splendidiquarantenni ha detto:
@mgg64: spazi vuoti: la sinistra nelle fabbriche qui convince sempre meno e i voti degli operai vanno alla lega. Se la sinistra abbandonasse i dibattiti in tv e tornasse ad occuparsi della tutela del lavoro con un sindacalismo intelligente e non aprioristicamente chiuso a tutto, quei voti magari non sarebbero dispersi.
mgg64 ha detto:
per parlare e convincere bisogna avere passione.voglia,e bisogno di convincere..tutte cose che mancano alla sinistra di oggi…
Stefano ha detto:
Niente da dire, in queste lucide analisi socio-politiche dai il meglio di te. Non sono veneto ma ho sempre provato un affetto e un’ammirazione istintivi per questa terra e per la sua gente. E condivido in pieno tutto il tuo pensiero. Ma quando scendiamo in campo?